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Da Custozia in Croazia. Memorie d'un prigioniero e-bog
49,18 DKK
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"Da Custoza in Croazia. Memorie d’un prigioniero" venne pubblicato anonimamente da Giuseppe Bandi nel 1866, subito dopo la propria esperienza nella Terza Guerra d’Indipendenza italiana. Dopo aver combattuto a Custoza, l’avventuroso scrittore è ferito e fatto prigioniero dagli austriaci, che lo fanno internare in Croazia. Mescolando abilmente la realtà storica con la finzione letteraria, Bandi f...
E-bog
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Forlag
SAGA Egmont
Udgivet
1 december 2022
Længde
180 sider
Genrer
Biography and non-fiction prose
Sprog
Italian
Format
epub
Beskyttelse
Vandmærket
ISBN
9788728477199
"Da Custoza in Croazia. Memorie d’un prigioniero" venne pubblicato anonimamente da Giuseppe Bandi nel 1866, subito dopo la propria esperienza nella Terza Guerra d’Indipendenza italiana. Dopo aver combattuto a Custoza, l’avventuroso scrittore è ferito e fatto prigioniero dagli austriaci, che lo fanno internare in Croazia. Mescolando abilmente la realtà storica con la finzione letteraria, Bandi firma – quasi senza accorgersene – una delle pietre miliari della letteratura risorgimentale: tanto più preziosa oggi, a distanza di un secolo e mezzo dai fatti narrati, vista la chiarezza con cui vengono raccontati gli eventi e descritte le scenografie di un fatto epocale come la nostra epopea indipendentista.
Giuseppe Bandi (1834-1894) nasce a Gavorrano, figlio di un funzionario del Granducato di Toscana il cui lavoro lo porta a trascorre l’infanzia in varie parti della regione (Arezzo, Lucca, Siena). Attivo fin da giovanissimo nella locale cellula della Giovine Italia di Mazzini, è arrestato per la prima volta nel 1857, e poi incarcerato per un anno a Portoferraio fino a quando, con la fuga del Granduca Leopoldo II, non si arruola nell’esercito sabaudo. Partecipa quindi da volontario all’impresa garibaldina dei Mille (1860) e poi alla Terza Guerra d’Indipendenza (1866). Nel 1870, tornato alla vita civile, si dedica alla scrittura e, soprattutto, al giornalismo, dirigendo la Gazzetta Livornese e fondando il quotidiano Il Telegrafo. Di ideali patriottici ma conservatori, verrà assassinato dall’anarchico Oreste Lucchesi in un attentato a Livorno. È autore di "Da Custoza in Croazia" (1866) e "I Mille, da Genova a Capua" (1902), due fra le più importanti opere memorialistiche sul Risorgimento.
Giuseppe Bandi (1834-1894) nasce a Gavorrano, figlio di un funzionario del Granducato di Toscana il cui lavoro lo porta a trascorre l’infanzia in varie parti della regione (Arezzo, Lucca, Siena). Attivo fin da giovanissimo nella locale cellula della Giovine Italia di Mazzini, è arrestato per la prima volta nel 1857, e poi incarcerato per un anno a Portoferraio fino a quando, con la fuga del Granduca Leopoldo II, non si arruola nell’esercito sabaudo. Partecipa quindi da volontario all’impresa garibaldina dei Mille (1860) e poi alla Terza Guerra d’Indipendenza (1866). Nel 1870, tornato alla vita civile, si dedica alla scrittura e, soprattutto, al giornalismo, dirigendo la Gazzetta Livornese e fondando il quotidiano Il Telegrafo. Di ideali patriottici ma conservatori, verrà assassinato dall’anarchico Oreste Lucchesi in un attentato a Livorno. È autore di "Da Custoza in Croazia" (1866) e "I Mille, da Genova a Capua" (1902), due fra le più importanti opere memorialistiche sul Risorgimento.