Vita (e-bog) af Vittorio Alfieri
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Vittorio Alfieri (forfatter)

Vita e-bog

71,18 DKK (inkl. moms 88,98 DKK)
Desiderate conoscere gli aspetti più intimi e privati della vita di Vittorio Alfieri, forse il più importante tragediografo della storia letteraria italiana? E allora chi meglio di lui stesso potrebbe accompagnarvi a braccetto lungo l’itinerario di una biografia così densa, che ha attraversato, fra mille avventure, buona parte del Settecento?Iniziata a Parigi nel 1790, ma poi aggiustata, corret...
E-bog 71,18 DKK
Forfattere Vittorio Alfieri (forfatter)
Forlag SAGA Egmont
Udgivet 28 marts 2024
Længde 421 sider
Genrer Memoirs
Sprog Italian
Format epub
Beskyttelse Vandmærket
ISBN 9788728564875

Desiderate conoscere gli aspetti più intimi e privati della vita di Vittorio Alfieri, forse il più importante tragediografo della storia letteraria italiana? E allora chi meglio di lui stesso potrebbe accompagnarvi a braccetto lungo l’itinerario di una biografia così densa, che ha attraversato, fra mille avventure, buona parte del Settecento?

Iniziata a Parigi nel 1790, ma poi aggiustata, corretta e prolungata, fino a includere gli anni che arrivano alla sua morte, “Vita di Vittorio Alfieri scritta da esso” verrà pubblicata postuma, ottenendo fin dal 1806 un grande successo di pubblico. Suddivisa nelle sezioni – anzi, “Epoche” – Puerizia, Adolescenza, Giovinezza e Virilità, essa rappresenta un’autobiografia tanto dettagliata quanto riccamente intarsiata di gusto narrativo. Il genio di Vittorio Alfieri, vissuto a giro per mezza Europa e in continua ricerca di nuovi stimoli, emerge così in tutta la propria irrequietezza, affidando ai posteri la memoria di un’esistenza del tutto fuori dal comune…

Vittorio Amedeo Alfieri (1749-1803) nasce ad Asti da una nobile casata comitale. Già bambino estroverso e volitivo, descriverà i primi noiosi anni di vita come i “nove anni di vegetazione”, e quelli trascorsi all’Accademia Reale di Torino come gli “otto anni di ineducazione”. Dal 1766 al 1774 serve come alfiere nell’esercito piemontese, dedicandosi poi a lunghi anni di viaggi per tutta l’Europa, fra amori contrastati e duelli sanguinosi. Nel 1777 rinuncia alla cittadinanza piemontese e conosce la contessa d’Albany Luisa, donna il cui amore lo accompagnerà per sempre. Di ideali libertari, simpatizza inizialmente per la Rivoluzione Francese, ma trascorre gli ultimi anni a Firenze in ostinato isolamento dalle vicende napoleoniche. Considerato fra i capostipiti italiani del classicismo e del romanticismo, è autore di innumerevoli opere, fra cui si devono citare almeno le tragedie più note come “Filippo”, “Maria Stuarda” e “La congiura de‘ Pazzi”.