BookClub ready
Goccia d'oro e-bog
36,20 DKK
(inkl. moms 45,25 DKK)
"E dopo un momento entrò nella saletta colei il cui nome era divenuto in quei giorni sinonimo di bellezza e d’amore, la stupenda figlia minore del Granduca, Isabella dei Medici duchessa Orsini di Bracciano, che il padre aveva chiamata per vezzeggiativo, quand’era bambina, Goccia d’oro".In un XVI secolo vivido e crudele, animato da grandi amori e inconfessabili violenze, la giovane Isabella De’ ...
E-bog
36,20 DKK
Kan læses i vores apps til iPhone/iPad og Android.
Kan læses i appen
Forlag
SAGA Egmont
Udgivet
15 februar 2023
Længde
68 sider
Genrer
Historical fiction
Sprog
Italian
Format
epub
Beskyttelse
Vandmærket
ISBN
9788728552919
"E dopo un momento entrò nella saletta colei il cui nome era divenuto in quei giorni sinonimo di bellezza e d’amore, la stupenda figlia minore del Granduca, Isabella dei Medici duchessa Orsini di Bracciano, che il padre aveva chiamata per vezzeggiativo, quand’era bambina, Goccia d’oro".
In un XVI secolo vivido e crudele, animato da grandi amori e inconfessabili violenze, la giovane Isabella De’ Medici è maritata dal padre Cosimo al duca Paolo Giordano Orsini. Affidata da quest’ultimo al cugino Troilo, lei – che è la "Goccia d’oro" che dà il titolo al romanzo – dovrà sottostare a un controllo duro e apparentemente inevitabile. Proprio lei, Isabella, che è così vitale, condannata a un destino simile! Fra intrighi e scandali appassionanti, Alfredo Pitta ci immerge così nelle atmosfere irresistibili del Rinascimento, prendendo le mosse da fatti tanto tragici quanto realmente accaduti.
Alfredo Pitta (1875-1952) nasce a Lucera, dove si interessa precocemente alla letteratura e al giornalismo. Dopo aver pubblicato le prime novelle sul Foglietto – rivista diretta dal fratello Gaetano – si trasferisce a Roma, per collaborare al Messaggero di Roma, e poi a Milano. Nel 1904 entra come impiegato al Ministero dei Lavori Pubblici, posizione a cui affiancherà un febbrile lavoro di traduzione per Sonzogno e Mondadori. Negli stessi anni inizia a pubblicare i primi romanzi, che spaziano dal giallo al cappa-e-spada. Autore fertile e ricco di fantasia, pubblicherà una quarantina di libri, fra cui il celebre "Santajusta" (1936), incentrato sulla storia duecentesca della sua Lucera. Fra i suoi molti lavori, si possono citare anche "Castelmalo" (1931), "Le tredici colonne" (1933) e "L’idolo di Rankanava" (1940).
In un XVI secolo vivido e crudele, animato da grandi amori e inconfessabili violenze, la giovane Isabella De’ Medici è maritata dal padre Cosimo al duca Paolo Giordano Orsini. Affidata da quest’ultimo al cugino Troilo, lei – che è la "Goccia d’oro" che dà il titolo al romanzo – dovrà sottostare a un controllo duro e apparentemente inevitabile. Proprio lei, Isabella, che è così vitale, condannata a un destino simile! Fra intrighi e scandali appassionanti, Alfredo Pitta ci immerge così nelle atmosfere irresistibili del Rinascimento, prendendo le mosse da fatti tanto tragici quanto realmente accaduti.
Alfredo Pitta (1875-1952) nasce a Lucera, dove si interessa precocemente alla letteratura e al giornalismo. Dopo aver pubblicato le prime novelle sul Foglietto – rivista diretta dal fratello Gaetano – si trasferisce a Roma, per collaborare al Messaggero di Roma, e poi a Milano. Nel 1904 entra come impiegato al Ministero dei Lavori Pubblici, posizione a cui affiancherà un febbrile lavoro di traduzione per Sonzogno e Mondadori. Negli stessi anni inizia a pubblicare i primi romanzi, che spaziano dal giallo al cappa-e-spada. Autore fertile e ricco di fantasia, pubblicherà una quarantina di libri, fra cui il celebre "Santajusta" (1936), incentrato sulla storia duecentesca della sua Lucera. Fra i suoi molti lavori, si possono citare anche "Castelmalo" (1931), "Le tredici colonne" (1933) e "L’idolo di Rankanava" (1940).